Fino al 9 febbraio è aperto l’invito pubblico ripetuto per la presentazione di candidature per la nomina del presidente e dei membri del Comitato etico del Consiglio cittadino.

Il Comitato etico del Consiglio cittadino è un organo di secondo grado che monitora e supervisiona l’attuazione del Codice di condotta per i membri del Consiglio cittadino della Città di Fiume.

Come ha sottolineato la presidente del Consiglio cittadino Ana Trošelj, ai sensi della Legge sulla prevenzione del conflitto d’interessi, il Consiglio cittadino ha approvato il Codice di condotta per i membri del Consiglio cittadino nella seduta del 2 giugno 2022. Il Codice disciplina la prevenzione del conflitto d’interessi pubblici e privati nell’esercizio delle funzioni pubbliche da parte dei membri del Consiglio cittadino, la prevenzione delle influenze private sulla prassi decisionale nell’esercizio delle funzioni, il rafforzamento dell’integrità, dell’obiettività, dell’imparzialità e della trasparenza nello svolgimento dei compiti e nel rafforzamento della fiducia dei cittadini.

L’attuazione del Codice è monitorata e vigilata dalla Commissione per lo Statuto, il Regolamento di lavoro e atti del Consiglio cittadino quale organo di primo grado e dalla Comitato etico quale organo di secondo grado.

Il Presidente e quattro membri del Comitato etico vengono eletti dal Consiglio cittadino della Città di Fiume su proposta del Comitato per le elezioni, le nomine e le revocazioni, in base all’invito pubblico.

Željko Jovanović, presidente del Comitato per le elezioni, le nomine e le revocazioni del Consiglio cittadino della Città di Fiume, ha sottolineato che al primo invito pubblico, aperto fino al 25 novembre 2022, sono pervenute solo tre candidature, e quindi si è deciso di ripetere l’invito pubblico. L’invito pubblico è stato aperto oggi e la scadenza per la presentazione delle candidature è il 9 febbraio.

Željko Jovanović: L’adozione del codice mira a recuperare la fiducia nella politica e nei politici

“L’approvazione del Codice di condotta per i membri del Consiglio cittadino ha un compito difficile, che è quello di recuperare la fiducia nella politica e nei politici, e noi politici dobbiamo dare un ulteriore contributo per provare a dimostrare che lottiamo davvero contro la corruzione a braccia aperte. La corruzione è un cancro della società croata, mentre un conflitto di interessi è l’anticamera della corruzione. Ecco perché il primo obiettivo del Codice Etico è quello di rendere il conflitto di interessi il meno presente possibile nella nostra città, che secondo una serie di sondaggi è la città più trasparente della Croazia”, ha affermato Jovanović, aggiungendo:

Per il presidente e i membri del Comitato Etico vanno nominati candidati con comprovate qualità etiche, morali e con meriti nella comunità. Inoltre, il presidente e i membri del Comitato Etico non possono svolgere attività politiche, essere membri di partiti, ma anche di liste indipendenti rappresentate nel Consiglio cittadino.

“Chiediamo ai nostri illustri cittadini, rappresentanti della comunità accademica, della società civile di contribuire alla lotta contro la corruzione e di dimostrare in questo modo che esiste un ulteriore controllo sul lavoro dei consiglieri cittadini”, ha affermato Jovanović, aggiungendo che oggi i cittadini spesso disapprovano l’operato dei politici, e questo è un modo per contribuire ulteriormente alla lotta alla corruzione.

Il Codice Etico è stato evidenziato come parte importante della Strategia Nazionale per la Prevenzione della Corruzione

La necessità di costruire un quadro etico a livello regionale e locale è riconosciuta nella strategia di prevenzione della corruzione per il periodo dal 2021 al 2030.

Alla fine del 2021, il Sabor ha approvato la Legge sulla prevenzione del conflitto d’interessi. Lo scopo dell’approvazione della legge è prevenire il conflitto d’interessi nell’esercizio delle funzioni pubbliche, impedire gli interessi privati nella prassi decisionale nell’esercizio delle funzioni pubbliche, il rafforzamento dell’integrità, dell’obiettività, dell’imparzialità e della trasparenza nello svolgimento dei compiti e nel rafforzamento della fiducia dei cittadini nelle autorità pubbliche.

La nuova legge stabilisce per la prima volta l’obbligo degli organi di rappresentanza delle autonomie locali e regionali di adottare un codice di condotta che si applichi ai componenti degli organi di rappresentanza e che dovrebbe contenere le disposizioni sulla prevenzione del conflitto d’interessi, le modalità di vigilanza sull’applicazione del codice, nonché sull’organo che delibera in seconda istanza sulle decisioni dell’organo di rappresentanza sulle violazioni del codice di sua competenza.

Vale a dire, a causa dello status speciale dei membri dell’organo di rappresentanza, che ricevono un compenso per il loro lavoro, e tenuto conto del fatto che prendono decisioni nell’ambito di un organo collettivo, e non individualmente, esercitando così un’influenza più limitata sulla deliberazione, nella redazione della Legge si è ritenuto importante non includere i componenti degli organi di rappresentanza alla stregua dei componenti degli organi esecutivi delle autonomie locali e regionali, ma prevedendo tuttavia alcune disposizioni ai fini della prevenzione dei conflitti di interessi a livello locale.

Prescrivendo l’obbligo per le unità di autogoverno locale e regionale di elaborare, adottare e monitorare i codici di condotta, consente una discussione più ampia sul funzionamento dell’organo e l’incorporazione di quei valori che ogni autogoverno locale e regionale considera cruciale nel suo lavoro quotidiano, il che si traduce in un più forte sostegno al sistema stabilito tra gli stessi membri che adottano quel codice.

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