L’associazione UZOR, con il sostegno della Città di Fiume, avvia un nuovo progetto intitolato “Sostegno al diritto d’alloggio e alla qualità di vita dopo avere lasciato il Centro d’accoglienza per donne e bambini vittime di violenza domestica”.

Si tratta del progetto attraverso il quale alle donne e ai bambini, vittime di violenza domestica, dopo l’uscita dal centro di accoglienza, viene pagato l’affitto per un dato periodo. Le vittime di violenza che escono dal rifugio dell’associazione UZOR hanno diritto a ricevere questa assistenza, ma questo vale anche per gli altri centri di accoglienza per vittime di violenza, come il Centro di accoglienza operante nella città di Fiume, la Casa di Sant’Anna. L’obiettivo di questo nuovo servizio è quello di rafforzare economicamente donne e bambini e assicurare loro una migliore qualità di vita.

Il progetto è stato presentato da Karla Mušković, a capo del Dipartimento per la sanità e la previdenza sociale della Città di Fiume e dai rappresentanti dell’Associazione UZOR, dalla presidente Paula Bogović e dalla psicologa Duška Car Drljača.

Secondo la Bogović, nel 2021, 8368 persone (75% maschi) sono state denunciate per reati di violenza domestica e 6452 reati penali sono stati denunciati tra persone familiari (donne sono vittime nel 79% dei casi).

“Allo stesso tempo, sebbene esista una misura speciale per l’alloggiamento delle vittime di violenza domestica, negli ultimi due anni sono state presentate solo 70 domande e 40 sono state approvate, principalmente nella Città di Zagabria e nella Regione di Zagabria. I motivi per cui sono state inviate così poche richieste sono nel fatto che le vittime di violenza non hanno informazioni sul loro diritto all’alloggio, le organizzazioni che lavorano con le vittime di violenza non hanno esperienza nell’esercizio dei loro diritti e il fatto che le vittime di violenza devono soddisfare condizioni complicate per presentare richiesta per l’esercizio dei diritti. Uno di questi è una sentenza passata in giudicato del tribunale sulla violenza domestica, e data l’estrema lentezza dei procedimenti giudiziari, che di solito durano almeno due, tre o più anni, le donne non hanno la sentenza passata in giudicato dopo aver lasciato il centro di accoglienza”, ha affermato la Bogović.

In risposta al mancato funzionamento della misura per l’alloggiamento, e soprattutto alle condizioni che rendono difficile l’esercizio di tale diritto, l’Associazione UZOR e la Città di Fiume offrono alle donne vittime di violenza l’opportunità di esercitare il loro diritto alla sicurezza e a una vita dignitosa.

PAULA BOGOVIĆ, KARLA MUŠKOVĆ E DUŠKA CAR DRLJAČA

“Abbiamo sviluppato un modello che speriamo sia continuo e che con il sostegno della Città di Fiume saremo in grado di aiutare le vittime di violenza in questo modo nei prossimi anni, almeno fino a quando la misura per l’alloggiamento si svilupperà in modo tale di essere più efficiente ed adeguata”, ha detto la Bogović.

“Le donne vittime di violenza che escono dal rifugio, se decidono di vivere a Fiume, possono chiamare la UZOR al numero 099 502 75 53, dove possono ottenere tutti i servizi e il supporto altrimenti disponibile attraverso altri progetti dell’associazione”, ha affermato la Car Drljača.

Da 15 anni, l’associazione UZOR attua continuamente programmi attraverso i quali fornisce servizi sociali e, oltre alla consulenza e ai rifugi per donne e bambini vittime di violenza domestica, fornisce cure psicosociali agli autori di violenza domestica e il consultorio per bambini e giovani.

La Città di Fiume stanzia circa 700.000 kune all’anno per i programmi dell’associazione Uzor. I fondi per l’attuazione del progetto nell’importo di 100.000 kune sono stati procurati attraverso l’Invito pubblico per la selezione di progetti/programmi nel campo dell’assistenza sanitaria e della previdenza sociale nel 2022 dal Dipartimento per la sanità e la previdenza sociale della Città di Fiume.

“Fin dall’inizio, la Città di Fiume ha sostenuto il lavoro dell’associazione UZOR, riconoscendo il valore dei loro programmi”, ha detto la capodipartimento Mušković, ricordando che si tratta di una delle iniziative dei consiglieri dell’HDZ nel corso di una seduta del Consiglio cittadino, la quale ha sottolineato l’importanza dell’assistenza alle vittime di violenza dopo l’uscita dal rifugio.

La Città di Fiume, con la Delibera sulla previdenza sociale per la realizzazione del diritto di assistenza alle famiglie monogenitoriali, ha prescritto la soglia di reddito superiore del 20% rispetto alla soglia di reddito abituale, in modo che le famiglie monogenitoriali, il più delle volte madri con figli, potessero realizzare determinate forme di assistenza.

“Le famiglie monogenitoriali utilizzano il più delle volte il diritto al rimborso di parte delle spese di affitto, che per esempio per una madre con uno o due figli ammonta a 750 kune. Dato che sappiamo che gli affitti sono alti, è stato riconosciuto che questo non è un importo sufficiente, e quindi abbiamo deciso di accettare questo progetto con il quale l’associazione UZOR ha partecipato al nostro bando di gara”, ha detto la capodipartimento Mušković, sottolineando che la Città di Fiume attraverso future modifiche alla Delibera sulla previdenza sociale cercherà di ampliare le forme di assistenza che possono essere usufruite da questa categoria dei beneficiari.

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