Nel Museo d’arte moderna e contemporanea, all’indirizzo via Krešimir 26 c, è stato presentato un unico progetto di ricerca e restauro relativo alla scultura Jezgra (Okovano staklo) – Nucleo (Vetro incastonato) dell’autore Raoul Goldoni.

Si tratta del progetto Caso Goldoni, grazie al quale, per la prima volta dopo oltre quattro decenni, viene restituita l’unica opera dell’autore presente nella Collezione di sculture del museo, intitolata Jezgra (Okovano staklo), risalente al 1973, alla funzione espositiva e museale, e in questa occasione viene esposta al pubblico.

Questo atto, in cui è intessuta un’ulteriore storia di valori umani e di amicizia, segna anche il quarantesimo anniversario della prematura scomparsa del grande artista Raoul Goldoni (1919-1983). Goldoni è stato un artista riconosciuto e premiato a livello internazionale, definito dalla storia dell’arte come il pioniere di un nuovo movimento nel design artistico in vetro, noto come lo Studio Glass Movement.

Nell’ambito della presentazione, giovedì 16 febbraio, la scultura Jezgra (Okovano staklo) sarà esposta al MAMC, verrà mostrata una breve intervista video con Livio Seguso, una delle massime autorità sulla lavorazione del vetro, e Duška Sekulić Ćiković, conservatore – restauratore terrà una conferenza ovvero una presentazione del progetto Caso Goldoni.

La particolarità di quest’opera sta nel fatto che uno dei cinque pannelli di vetro della scultura di Goldoni Jezgra (Okovano staklo) è stato gravemente danneggiato e perduto. Livio Seguso, rinomato artista del vetro, già socio e amico di Raoul Goldoni, le regala una nuova vita all’insegna della lunga amicizia e dell’arte. In questo modo è stata incoraggiata la cooperazione intermuseale, interdisciplinare e internazionale durante la ricerca e il restauro della scultura di Goldoni. Livio Seguso, infatti, è un artista che conosce molto bene il lavoro di Goldoni, visto che alcune opere di Goldoni sono state eseguite nel laboratorio muranese di Seguso, e in una breve video intervista, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia, Seguso fa rivivere ricordi di Goldoni. Si tratta del periodo dei primi anni ’60 e ’70, quando è iniziata la collaborazione, di cui Seguso dichiara: “Tra noi si è creato un grande e reciproco rispetto, da cui è nato il desiderio di collaborazione, che credo ci abbia reciprocamente completati e arricchiti.” E infine, tenendo presente la complessa storia della scultura Nucleo e la preoccupazione per il suo futuro, il MAMC, in collaborazione con l’Agenzia per lo sviluppo di Fiume Porin, ha effettuato una scansione 3D completa dell’opera. Questa forma innovativa di protezione dei materiali museali è il primo esempio di questo tipo all’interno delle collezioni del MMAC e durante l’annunciata presentazione verranno presentate queste possibilità utilizzate della moderna tecnologia nella funzione di documentazione e protezione delle opere d’arte.

La scultura e la video intervista saranno a disposizione del pubblico venerdì 17 febbraio, dalle 10:00 alle 15:00, con la possibilità di una presentazione professionale previa comunicazione alla seguente email: Duska.sekulic¬-cikovic©mmsu .hr o telefono 051/ 492 617

Raoul Goldoni (Spalato, 27 gennaio 1919 – Zagabria, 24 marzo 1983), pittore, scultore, redattore artistico, interior designer, designer croato. Goldoni è un artista definito dalla storia dell’arte come pioniere di un nuovo movimento nel design artistico in vetro, noto come lo Studio Glass Movement. Docente Ive Šimat Banov, parlando della sua opera artistica in una recente monografia dal significativo titolo: Raoul Goldoni, L’uomo della luce, dice: “Perché non si tratta di un nome o di un’opera, ma di una nuova civiltà e cultura della forma”. Riconosciuto a livello internazionale, vincitore di numerosi e significativi premi, rimane “all’ombra della sua ricca personalità, ermeticamente chiuso alla pubblicità ma illimitatamente aperto al mondo in cui vive, che crea”. Goldoni ha lasciato numerose opere “sparse in collezioni prestigiose nel mondo e in patria, conservate nelle vetrine delle istituzioni culturali più selezionate, in collezioni private, per lo più in seno alla sua famiglia”.

Livio Seguso (Murano, 19 settembre 1930), scultore italiano. È comune dire che Seguso è un artista che, come pochi altri, conosce il vetro. L’eccezionale ricchezza di conoscenze e virtuosismi acquisiti fin dalla tenera età nell’ambiente dei maestri muranesi (Barbini, Salviati) li utilizza in qualità di interprete ideale delle idee artistiche degli artisti (Luciano Gaspari, Raoul Goldoni) e fa un audace passo avanti con le innovazioni e la sperimentazione di processi tecnici e materiali, realizzando una forte spinta interiore per le proprie creazioni artistiche. Raggiunge la piena maturità artistica con la mostra al Museo d’Arte Moderna di Ca’Pesaro, nel 1980, evento storico che legittima il vetro come medium artistico a pieno titolo. Le sue opere sono state esposte in Europa, Stati Uniti e Giappone. È vincitore di numerosi premi, tra cui il Premio Artelagun della Biennale di Venezia per l’opera Vegetazione (1995).

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