Con l’incontro commemorativo “Lipa ricorda” è stato ricordato il 79° anniversario dell’eccidio dei civili del villaggio di Lipa.

L’incontro commemorativo è iniziato con la deposizione delle corone di fiori sul monumento ai caduti della lotta di liberazione nazionale, accanto al Centro memoriale “Lipa ricorda”, ed è proseguito con una marcia verso la casa di Kvatirka, il luogo dove furono uccisi 296 abitanti di Lipa nella furia omicida delle forze nazifasciste verso la fine della guerra.

sindaco di fiume marko filipović e il presidente dell’Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti di Fiume,Vojko Obersnel

Numerose delegazioni hanno deposto corone, reso omaggio e ricordato le vittime. Le corone sono state deposte anche dal sindaco di Fiume, Marko Filipoviće, e dal presidente dell’Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti di Fiume, Vojko Obersnel.

In quell’occasione, Vojko Braut, vice presidente della Regione litoraneo – montana, ha dichiarato:

“Voglio esprimere il mio cordoglio a tutti coloro che hanno perso i loro cari in questa tragedia. Ringrazio anche tutti coloro che sono venuti oggi per commemorare questa giornata, per ricordare le vittime. Diciamo sempre che non dovrebbe accadere di nuovo, e ora stiamo nuovamente assistendo a una guerra nelle nostre vicinanze, che inevitabilmente porta vittime di guerra. Ed è per questo che non basta solo dire, è necessario conservare la memoria della tragedia e rivederci in questo luogo l’anno prossimo”.

L’incontro viene organizzato dall’Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti di Fiume della Regione litoraneo-montana e dall’Associazione degli antifascisti della Liburnia, sotto l’egida della Regione litoraneo-montana e del Comune di Mattuglie, e si tiene ogni anno in memoria del 30 aprile 1944, quando i nazisti tedeschi, fascisti italiani e collaborazionisti croati e sloveni uccisero a Lipa 269 abitanti, la maggior parte dei quali erano donne, bambini e anziani, e il villaggio fu saccheggiato e raso al suolo. Quasi tutti i civili persero la vita dopo che quel giorno furono stati raccolti nell’ultima casa del villaggio da centocinquanta soldati fascisti che li bruciarono vivi, e solo sei civili sopravvissero l’eccidio.

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