Nell’organizzazione della Comunità degli Italiani di Fiume a Palazzo Modello si è tenuta la tavola rotonda “Mai più confini”. Il nostro mondo dopo Schengen: nuove opportunità per lo sviluppo delle minoranze nazionali in una casa comune europea”.

La tavola rotonda organizzata in occasione dell’ingresso della Croazia nell’area Schengen è stata inaugurata dalle relazioni introduttive di Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, Melita Sciucca a nome della Comunità degli Italiani di Fiume, Franco Papetti a nome dell’Associazione Fiumani Italiani nel mondo, Ezio Giuricin a nome del Circolo Istria, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberni, il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e la presidente del Consiglio cittadino della Città di Fiume Ana Trošelj.

Trošelj ha sottolineato che con l’ingresso della Croazia nell’area Schengen, la Croazia è diventata membro a pieno titolo dell’Unione Europea e parte della grande famiglia europea.

Ana Trošelj, presidente del Consiglio cittadino ha preso parte alla tavola rotonda

Fiume, nella sua storia nel corso dei secoli, come città, ha sempre fatto parte di un confine. Ha sempre assistito a linee immaginarie o tangibili che dividevano qualcosa o qualcuno. Tuttavia, nonostante i numerosi invasori e cambiamenti che l’hanno toccata, Fiume è sempre rimasta fedele a se stessa: un ambiente cosmopolita, aperto e tollerante nei confronti della ricchezza e della diversità di razze, nazioni, religioni e culture. Ci piace essere orgogliosi del fatto che Fiume sia stata a lungo e giustamente conosciuta per il suo multiculturalismo, la tolleranza e l’apertura, che, credo, possono essere confermati dai membri di numerose minoranze nazionali che vivono qui, così come da molti altri concittadini da altre parti della Croazia, così come dall’Europa e dal mondo che si sono stabiliti a Fiume. Abbiamo imparato, negli anni che sono alle nostre spalle, che proprio questa diversità della nostra città e la sua identità unica è un grande patrimonio che va assolutamente rispettato, valorizzato ed ereditato. Ora, quella ricchezza è anche formalmente parte di un grande territorio, un grande mondo di diversità. Credo che l’abolizione delle frontiere porterà solo benefici da entrambe le parti e a vantaggio di tutti i cittadini europei, qualunque sia la loro nazionalità. Ora, abbiamo l’opportunità di godere dell’unicità della nostra cultura, ma anche di altre culture, riconoscendo e preservando allo stesso tempo le peculiarità individuali e i valori condivisi. Fiume era e rimane un porto di diversità, ed è stato proprio questo atteggiamento verso la diversità, l’apprezzamento e l’accettazione, lo spirito europeo per il quale siamo conosciuti, che condividiamo con gli altri, che ha fatto guadagnare a Fiume il titolo di Capitale europea della cultura nel 2020, che portava con orgoglio allora, e con la quale vive tutti i giorni. Ora, in un mondo senza confini”, ha detto Trošelj.

Tavola rotonda “Mai più confini”

A dibattere sulle numerose opportunità che si stanno aprendo per la Croazia in vari ambiti con l’ingresso nell’area Schengen durante la tavola rotonda sono stati Damir Grubiša, ex ambasciatore croato a Roma, Georg Meyr dell’Università degli Studi di Trieste; Guglielmo Cevolin dell’Università degli Studi di Udine; Elvio Baccarini dell’Università di Fiume; Ksenija Dobrila, rappresentante dell’Unione culturale ed economica slovena di Trieste; Walter Bandelj, rappresentante della Confederazione delle organizzazioni slovene e Damir Murković, rappresentante della Comunità croata di Trieste.

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